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della Contrada Mazzetti
Contrada Mazzetti 2015
Cos’aveva di speciale la via Mazzetti quasi un secolo fa? Innanzitutto i buoni pranzetti che la mamma Angiolina preparava per la clientela della rinomata “Trattoria Primavera” del “Lisandrin”. La straordinaria trippa del sabato, il giorno del mercato, richiamava numerosi clienti, tra cui i carrettieri dei Castelli Cusiani (oggi San Maurizio-Pogno), che facevano una meritata sosta, dopo aver trasportato alla stazione i blocchi di granito sui loro “càra”, carri tirati da mastodontici buoi. E poi, sempre nella Trattoria, c’era la compagnia di amici speciali, quali i due calzolai, il Lum e lo Zerbon; il maniscalco Pédar; lo Iori costruttore di carriole; il Vitori; il Denzi Vison; il Togn di Rovi; il Rivoltella; il Denzi Gamula e altri ancora, ormai cancellati dal tempo. Che canti, che suoni nella via, quando tutti si intendevano in dialetto (lingua oggi parlata da una decina di indigeni: il Gian Paolo, l’Attilio “Dui e meza”, la zia Pinuccia, le sorelle Anna e Angela, l’Angela “Fasona”, la Caterina “Murnera”, la Cristina R., il Claudio Bernardo, il Carlo Bacchetta, l’Edi Valini, la Cumpagnia da la Malgascia e da pochi altri).
Negli Anni Trenta, la Trattoria si trasferì nell’edificio di fronte, già sede del “Limificio italiano” (dal 1925 al 1928), e, precedentemente, del Club Alpino e, prima ancora, della Scuola elementare. Bella e funzionale la nuova sistemazione, con due magnifici campi da bocce e un salone per banchetti. Lì, in quel locale, presero vita numerose iniziative: nel 1934 (nel 2014 gli Alpini gozzanesi hanno festeggiato 80 anni), ecco l’inaugurazione del labaro del Gruppo Alpini (madrina, Rosina Ticozzi) e, nel primo dopoguerra, il club “Topi grigi”, con presidente Tarcisio Ruga. Anche il calcio, è legato al locale di via Mazzetti, dato che gran parte degli appassionati si ritrovavano nella “Trattoria Primavera”. Anche il calcio, in qualche modo, è legato al locale di via Mazzetti, dato che lì era il ritrovo degli appassionati e dei fondatori del club rossoblù.
La pratica del calcio è stata introdotta a Gozzano dai Padri Gesuiti che, negli anni precedenti la prima guerra mondiale, nella loro Casa in Castello, avevano fondato un Oratorio, o Congregazione Mariana, in cui si ritrovavano i ragazzi del paese. Per molti anni la squadra degli oratoriani si impose su quelle dei paesi vicini. Giuliano Piralli era l’allenatore; Franco Zanetti il capitano. La rosa comprendeva Giovanni Vella “Ciclamin”, Giovanni Alliata, Alfredo Godi “Matò”, Tarcisio Ruga “Ravizza”, Domenico Bertolosi “Tugnini”, Giovanni Testori “Lisandrin”, Bruno Barbaglia “Sainèn”, Giovanni Ruga “Muschin”, Franco Gioira “Franchino”, Giuliano Godi “Tibuni”, Franco Zanetti “Mignogna”, Gino Pizzera “Pinula”, Francesco Godi “Ceco”.
Ma la grande stagione del calcio gozzanese ebbe inizio dopo la prima guerra mondiale con il Club Sportivo Juventus, la cui squadra era composta in gran parte da reduci della guerra. Negli anni Venti del secolo scorso, la compagine rossoazzurra denominata Juventus era presieduta dal ragionier Ugo Grigolato. Del consiglio direttivo del Club (comprendente pure altre discipline sportive) facevano parte (ad esempio, nel 1921) Domenico Fraviga (vicepresidente), Giovanni Beretta (segretario), Francesco Albertini, Luigi Alliata, Francesco Antonioli, Giovanni Corbeglio, Augusto Porzio, Domenico Ravedoni, Giacomo Ticozzi, Giuseppe Vella. Membri della commissione sportiva: Carlo Berra, Edoardo Franzosi, Gaudenzio Strambo (capo Sezione Alpinisti), Luigi Testori, Pietro Testori. Segretario: Mario Castelli; cassiere: Gaudenzio Strambo. Revisori dei conti: Giuseppe Alliata chimico, Giuseppe Ruffoni dottore, Giuseppe Vella.
Le casacche rosso-azzurre, capitanate da Antonio Ruga, detto “Togn Mericön” (18971977) dominarono nel 1922 il campionato italiano di Terza Categoria fra le squadre del CusioVerbano e Ossola. Questa la formazione base: Bacchetta L. Ruga Antonio (capitano) Bacchetta G. Gallazzi Santin Guidetti 2° Guidetti 1° Porzío 1° Porzio 2° Godi Giovanni Zanetti Emilio Alliata Marco. Riserve: Antonioli G. Panizza F..
Da allora il paese è cambiato in tutto, addirittura nei cognomi, e il pallone è forse l’unica cosa che a Gozzano giri ancora. A proposito: lo sapete che nel 2014 i rossoblù hanno festeggiato ufficialmente 90 anni? Vi siete accorti che i rossoblù sono trionfalmente ritornati in serie D? Grazie alla promozione in serie D, il nome di Gozzano sarà conosciuto in altre regioni: un esempio per una comunità che ha bisogno di “promozione” per fare finalmente un salto di categoria!
“prof”
“ da La Stampa”
GOZZANO
I Guanelliani lasciano Gozzano e affidano l’opera educativa ai laici. Ma il paese, molto legato alla Congregazione, chiede un passo indietro e dà il via alla raccolta di firme. Da settembre i Guanelliani, che hanno sede alla Casa San Giuseppe in via Allesina, non avranno più sacerdoti di stanza a Gozzano; l’ultimo che ancora opera in paese, don Cesare, andrà a Novara o in altre strutture della Congregazione.
Personale specializzato
La chiesa di San Giuseppe, dove oggi vengono officiate le messe delle 18,30 il sabato e delle 9,30 la domenica, è stata offerta alla Diocesi di Novara, che però in zona dispone già di altri edifici di culto. Proseguirà l’attività del Centro educativo minori, convenzionato con il Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali di Borgomanero, e il servizio post scuola, che verranno gestiti da personale specializzato laico.
«Sappiamo bene - dice don Giuseppe Pozzi, direttore provinciale dei Guanelliani - quanto sia profondo il legame e l’affetto del paese ma lasciamo strutture e servizi nelle mani di persone molto competenti e specializzate. Per quanto riguarda il servizio religioso non siamo più in grado, sia ragioni di numero sia per le esigenze a cui dobbiamo fare fronte anche altrove, continuare a svolgerlo. Però nella zona sono presenti molti religiosi e quindi questo cambiamento non costituisce un problema».
Da 90 anni
I gozzanesi chiedono però che la Congregazione, presente in paese da oltre 90 anni e per decenni punto di riferimento per le scuole della zona, continui l’attività. Sandro Testori, portavoce dell’associazione «Contrada Mazzetti» che ha promosso una raccolta di firme: «Chiediamo che Don Cesare o un sacerdote resti qui. La chiesa di San Giuseppe è stata restaurata e abbellita grazie all’intervento di molti gozzanesi, sono particolarmente legati a questo luogo e a tutto quello che i Guanelliani hanno significato per il territorio».
Una delegazione di concittadini con il sindaco Carla Biscuola si sono recati alla sede generale dei Guanelliani per perorare la causa: «Siamo andati a Como - dice il sindaco - e abbiamo illustrato il legame veramente di profondo affetto che lega i Guanelliani a Gozzano. Ci è stato però spiegato che anche questo ordine religioso, come molti altri, non ha disposizione molti sacerdoti e quindi deve distribuirli dove hanno maggiori necessità».
Befana 2019